Restituzione della rassegna di iniziative del mese di Marzo per ”Straordinario Newroz”
Con questo articolo vogliamo restituire la ricca rassegna di iniziative, letture ed eventi della Libreria Popolare Paulo Freire che ha caratterizzato il mese di marzo 2025, nel quadro della campagna di crowdfunding ”Straordinario Newroz”, lanciata a fine febbraio con l’iniziativa ”Newroz. Una storia antagonista” e per la celebrazione del compleanno dello Spazio Antagonista Newroz. Nel corso del mese sono state molte le attività svolte nello spazio, rispondenti a molteplici istanze di formazione e discussione politica collettiva che attraversano le lotte e i bisogni della città e in relazione con altre esperienze territoriali e internazionali.
Il mese si è aperto con le letture collettive transfemministe del 7 marzo, in avvicinamento allo sciopero transfemminista dell’8 marzo promosso da Non Una di Meno: letture in cui abbiamo sperimentato diversi registri narrativi e di racconto, a partire da poesie e romanzi, della violenza patriarcale e della capacità di resistenza, invenzione, trasformazione messa in atto da donne e soggettività LGBTQIA+. Con testi e autorə dagli USA alla lotta partigiana, abbiamo esplorato gli immaginari che scaturiscono da vite vissute perennemente in lotta.
Il 14 marzo abbiamo esplorato la storia dei movimenti punk e underground e dei centri sociali insieme ad Antonia Tricarico, a partire dal suo libro ”Oltre l’influenza. Musica, viaggi e droghe in cerca di sé” : una memoria romanzata che racconta la complessa transizione dai movimenti sociali e rivoluzionari degli anni ’70 in Italia alla stagione degli anni ’80 e ’90 e le forme della cultura, delle visioni, delle ambizioni, di chi ne è stato protagonista e ha continuato a cercare nella musica, nell’autorganizzazione della socialità, nelle istanze di libertà e ribellione a una società sempre più conformistica e consumistica, ulteriori sentieri da percorrere per non subire l’oppressione di una nuova ”pace sociale”.
Tra il 21 e il 23 marzo, in occasione del Capodanno curdo e dei 26 anni dello Spazio Newroz, la Libreria ha promosso una tre giorni di iniziative.
Il 21 marzo, insieme a Zanë Kolektiv, , abbiamo esplorato la storia della diaspora albanese, l’esperienza di resistenza e la fame di riscatto di giovani albanesi delle seconde generazioni in Italia, mettendoci in contatto e relazione anche con la lotta della diaspora albanese in Grecia; nella discussione e presentazione del manifesto del collettivo abbiamo tematizzato come il razzismo, sessismo e oppressione di classe siano fattori comuni del suprematismo sempre più forte e radicato nella cultura neocoloniale degli Stati e quali prospettive possono essere costruite nelle lotte e nella condivisione per l’unione della diversità e per una concreta autonomia giovanile e antirazzista contro l’isolamento e lo sradicamento.
Il giorno successivo abbiamo ritrovato queste esigenze nella presentazione del libro di Stefano Portelli ”Il diritto di restare. Espulsioni e radicamento”, in cui la discussione con l’autore ha aperto uno sguardo ulteriore sul significato della lotta per la casa e dell’autonomia abitativa nelle periferie italiane, a partire dal caso di Ostia: è tornato nuovamente al centro il tema della comunità, di una posta in gioco di coesione e capacità di determinare le scelte sul proprio territorio che affonda le radici nella lotta e nell’appartenenza a un luogo. Benessere, comunità, autonomia, giustizia abitativa non coincidono con il progresso e l’omologazione dei territori sui modelli dei centri urbani e produttivi, né con lo stigma che viene imposto sulle case popolari; essere a casa, nella tensione per la dignità del quartiere, è anche resistenza a sfratti, sgomberi, trasferimenti e al cancellamento della storia e del radicamento di un contesto, con i pretesti del degrado o delle ”migliori” soluzioni abitative.
Il 23 marzo, infine, abbiamo avuto l’onore di presentare una restituzione del People Platform Europe, la piattaforma dei popoli promossa dal movimento rivoluzionario curdo con la grande Conferenza di Vienna tra il 14 e il 16 febbraio 2025, a cui ha partecipato anche una delegazione pisana.
Questa restituzione ha condiviso i principali contenuti politici della piattaforma, il suo significato e la sua necessità come ambizione all’unione tra locale e globale, tra forze sociali e politiche differenti, alla centralità dell’autonomia delle donne per lo sviluppo dell’organizzazione di base sui territori e la ricerca di una direzione democratica e socialista alternativa alla modernità capitalista. L’iniziativa ha visto la partecipazione del network Women Weaving the Future e dell’Accademia della Modernità Democratica e ha dato inizio a un percorso di approfondimento dei principi e delle prospettive del paradigma rivoluzionario di Abdullah Öcalan per il futuro.
Musica, cultura e socialità sono state al centro di queste giornate, con la performance canora di Janet Paja, che ha portato tra le mura del Newroz la musica tradizionale albanese nella sua rivisitazione elettronica e moderna per festeggiare la festa di primavera Dita e Verës; così anche i festeggiamenti del Newroz, il Capodanno curdo, che hanno calorosamente animato la serata del 23 marzo tra canti e balli nel giardino dello spazio.
Gli eventi non si sono conclusi qui: il 27 marzo si è svolta l’iniziativa ”Tentati attacchi, dovute risposte” di Associazione a Resistere Pisa, insieme ad Associazione a Resistere Torino, per fare un punto sul processo ”Sovrano” per associazione a delinquere a carico del Movimento No Tav, del Centro Sociale Askatasuna e dello Spazio Neruda: processo che ha visto l’assoluzione in primo grado da questa grave e infamante accusa. L’iniziativa è stata anche l’occasione per approfondire le forme della disciplina, della sorveglianza, degli attacchi repressivi statali, del nuovo decreto sicurezza, a partire da un documento inedito di Associazione a Resistere Pisa: informazione, cooptazione, delazione, infiltrazione, controllo preventivo, guerra cognitiva sono solo alcune delle tattiche su cui si è svolto il confronto, dentro l’analisi di un fenomeno non riducibile alle sole dinamiche di piazza né a una dialettica unilaterale tra repressione e conflitto sociale. Il confronto è proseguito con compagnə dei movimenti spagnoli a partire dal loro manuale per scoprire agenti di polizia infiltrati, redatto dopo anni di inchieste interne che hanno portato alla luce decine di infiltrazioni.
Infine, il mese si è concluso con un’iniziativa all’Università, promossa dal Collettivo Universitario Autonomo il 28 marzo, in cui è stato presentato il libro ”Maranza di tutto il mondo, unitevi!” insieme all’autrice Hourja Bouteldja, al collettivo Immigrital e alla Comunità di Quartiere di Sant’Ermete. Nell’iniziativa è stato approfondito il concetto di Stato razziale-integrale, nonché le forme con cui l’imposizione del razzismo, del colonialismo interno e dell’oppressione sulla linea del colore siano strutturali dell’organizzazione sociale dei Paesi europei occidentali. Una liberazione possibile, secondo l’autrice, si fonda sull’unione tra ”barbari” e ”bifolchi”, tra proletariato bianco e nero, tra giovani immigrati, seconde generazioni e società bianca e ”legittima”, ma a partire dall’autonomia di chi subisce sulla propria pelle razzismo e colonialismo di organizzarsi e determinare i propri obiettivi e le proprie alleanze. Sono stati al centro del dibattito l’unione nella diversità, ma anche la capacità di affrontare asimmetrie e conflitti orizzontali imposti dall’alto sulle nostre società e incarnati nella mentalità bianca.
Nel corso di tutto il mese è stata allestita una mostra sulla storia dello spazio Newroz, delle lotte portate avanti a Pisa e delle esperienze con cui la società in lotta della città si è confrontata, dalla storia dei centri sociali come il Macchia Nera, alla partecipazione al movimento No Tav; dalle iniziative in memoria di SciàScià, alla cultura punk e underground; dalla resistenza basca e palestinese, sino all’esperienza rivoluzionaria curda… I materiali d’archivio della mostra, testuali e fotografici, saranno progressivamente digitalizzati e restituiti anche in altre forme per poter tenere viva e presente un pezzo di storia di questa città, di chi l’ha vissuta e la vive tutt’ora, sempre in direzione ostinata e contraria.